C'era una volta la centrifuga per l'insalata

Negli ultimi anni mi sono spesso dedicata a quello che oggi viene definito “riciclo creativo”, ovvero, in sintesi, prendere qualcosa di venuto ormai inutilizzabile per crearne qualcosa di nuovo.

Avevo all’incirca 8 anni quando per la prima volta, inconsapevolmente,  mi dilettai in questa “new art”: presi varie carte da regalo (non mi ricordo dove ne trovai così tante) e le appiccicai ad una parete della mia cameretta, creando così una specie di carta da parati a effetto patchwork.

Oggi, a quasi 20 anni di distanza, un po’ perché in questo periodo di crisi fa brutto buttare via qualsiasi cosa e un po’ per dare una mano all’ambiente, mi piace in modo particolare dare una nuova vita agli oggetti che solitamente quando si rompono vengono direttamente cestinati.

Quindi succede che mi si rompe la centrifuga per lavare l’insalata, la vaschetta di plastica esterna era incrinata da tempo, ma siccome non perdeva acqua ho continuato ad usarla fino a che venerdì sera CRACK mi si è quasi aperta in due.

Ad essere onesta li per li l’ho buttata al secchio , poi ripensandoci l’ho ritirata fuori e messa da una parte sicura di poterci fare qualcosa, e infatti la mattina dopo la centrifuga era già in ristrutturazione.

Qualche foglio di gommapiuma sottile e di piumino da imbottitura, della stoffa , e voilà, ecco tirato fuori non uno, ma ben 2 portaoggetti  che ho accuratamente sistemato nell’armadio  e riempito con guanti e cappelli, ma andrebbe bene anche per le cinte, i foulard e qualsiasi altro accessorio.

Quella blu è fatta con la ciotola esterna che ho aggiustato con la colla a caldo, mentre per quella gialla ho utilizzato lo scolainsalata interno.

Purtroppo non sono riuscita a recuperare il coperchio che aveva un funzionamento un po’ antipatico, fosse stato quello con la manovella sarebbe potuto diventare una girandola o un ventilatore manuale.

Sono molto soddisfatta del risultato, quello che mi manca adesso... è una centrifuga nuova!